MASTOPLASTICA ADDITIVA
La mastoplastica additiva è l’intervento preposto all’aumento del volume del seno e consiste essenzialmente nell’impianto di una protesi al suo interno.
La Mastoplastica additiva è uno degli interventi più richiesti in Chirurgia Estetica
L’intervento di mastoplastica si esegue in sala operatoria in presenza di un anestesista, solitamente in anestesia generale e dura circa un’ora e mezzo
Sospendere l’assunzione di aspirina e anticoagulanti almeno 10 gg prima dell’intervento.
Sospendere l’assunzione di contraccettivi orali un mese prima dell’intervento.
Sospendere il fumo di sigaretta almeno 15 gg prima dell’intervento.
Eseguire visita senologica (ECT mammaria e/o mammografia).
Eseguire es.ematochimici (emostandard, funz.renale, epatica, assetto coagulativo, anti trombina III^).
Eseguire rx del torace.
Eseguire ECG.
Procurarsi reggiseno contenitivo.
Procurarsi preventivamente i farmaci per la fase post-operatoria (Augmentin compresse, Meliven Plus compresse, Ananase compresse, Toradol gocce).
Preoccuparsi di avere la disponibilità di una persona che possa accompagnarvi a casa anche in caso di interventi in day-hospital o anestesia locale, poiché non è prudente mettersi alla guida nelle prime 24 ore.
Dopo un accurato disegno pre-operatorio e dopo aver valutato alcune misure, si pratica un incisione cutanea, si raggiunge la profondità desiderata, si crea una tasca dove si impianta la protesi, si posiziona un drenaggio per evitare accumuli di sangue, si suturano i tessuti in più strati fino alla cute che viene chiusa con una sutura intradermica.
Ci sono molte varianti di tecnica e di materiali, per brevità descriverò i punti principali:
Vie di accesso, cioè dove si pratica l’incisione:
• Periareolare – la protesi viene introdotta attraverso un incisione di pochi centimetri nel contorno dell’areola al confine dell’area pigmentata.
• Sottomammaria – la protesi viene introdotta attraverso una piccola incisione di pochi centimetri nel solco mammario.
• Ascellare – la protesi viene introdotta tramite un’ incisione posizionata nell’ascella (questa tecnica è poco utilizzata)
Piano di posizionamento della protesi.
• Sottomuscolare – la protesi è posizionata al di dotto del muscolo grande pettorale.
• Sottoghiandolare – la protesi viene posizionata sotto alla ghiandola mammaria e sopra al muscolo grande pettorale.
• Tecnica sottofasciale – la protesi viene posizionata al di sotto della fascia del muscolo gran pettorale.
• Tecnica mista – la protesi posizionata in parte sotto la ghiandola e in parte sotto il muscolo.
Forma delle protesi:
• Rotonda
• Anatomica – a goccia.
Superficie delle protesi:
• Liscia – attualmente poco usata.
• Rugosa – ha una particolare rugosità detta testurizzazione, è il tipo maggiormente utilizzato e che conferisce maggiori garanzie rispetto a quella liscia, in particolare nei confronti della contrattura capsulare, che è una delle più temute complicanze di questo intervento.
• Rivestita di poliuretano – questo tipo di rivestimento, che si trova all’esterno della protesi di silicone, garantisce nel tempo una minore probabilità di formazione della contrattura capsulare.
Contenuto delle protesi:
• silicone – sicuramente il materiale più utilizzato; il tipo di silicone utilizzato è organizzato in un particolare gel grazie alla cui coesività viene garantita nel tempo la resa estetica e ridotta al minimo la possibilità di fuoriuscita del suddetto in caso di rottura della protesi
• soluzione salina – molto utilizzato fino a poco tempo fa negli USA a causa del divieto di utilizzo del silicone, autorizzato attualmente dall’FDA anche in questo paese.
• idrogel – poco utilizzato
• (altri tipi di contenuto sono stati sperimentati negli anni con pessimi risultati)
A seconda delle singole situazioni di partenza si possono rendere necessarie ulteriori procedure come l’asportazione di porzione di cute attorno all’areola, un sollevamento della mammella (pessi) o la rielaborazione interna della ghiandola mammaria.
Per il dolore e gonfiore post-operatorio si consiglia l’uso di: o Lixidol (o Toradol) in fiale (1 fl intra-muscolo al bisogno) o in gocce (10-20 gocce al bisogno) o Ananase compresse (2 compresse la mattina e 2 la sera) o Meliven Plus compresse (2 compresse al giorno ogni 12 ore per 5 giorni, poi 1 al giorno per altri 20 giorni).
La terapia antibiotica inizia in sala operatoria e va protratta almeno per ulteriori sei giorni (solitamente si prescrive Amoxicillina con Acido Clavulanico in compresse : Augmentin compresse, 2 compresse al giorno ogni 12 ore dopo i pasti).
Non fumare per i successivi 30 gg dopo l’intervento.
La presenza di rialzo febbrile nelle prime 24-48 ore (37°-38°C) è da considerarsi nella norma, ma deve essere comunque segnalata al Chirurgo.
Al termine dell’intervento vengono posizionati, nella maggior parte dei casi, due drenaggi che fuoriescono da sotto l’ascella o dalla cicatrice utilizzata per inserire la protesi; vengono rimossi dopo 24-48 ore, o secondo parere del chirurgo.
Nei primi giorni post-operatori (10-15 gg) è fatto assoluto divieto di alzare pesi e/o compiere movimenti con il solo aiuto delle braccia;
E’ da considerarsi normale la sensazione di tensione muscolare a livello mammario e durante i movimenti delle braccia.
La ripresa della sensibilità a livello dell’areola e del capezzolo sarà graduale (min 5-6gg – max 1anno), raramente sarà permanente.
Dopo circa 10-15 giorni si consiglia di massaggiare i seni con modalità e prodotti segnalati dal chirurgo, meglio se ci si avvale di linfodrenaggi.
Al termine dell’intervento vengono posizionate delle fasce elasto-compressive nella regione mammaria che, secondo il parere del chirurgo, vengono rimosse e sostituite da reggiseno contenitivo dopo 24-72 ore.
Qualora nei primi giorni si avvertisse la presenza di un indurimento improvviso di un seno con gonfiore accentuato avvertire immediatamente il chirurgo.
Fino al primo controllo non sarà possibile fare la doccia e comunque non prima della completa cicatrizzazione delle incisioni chirurgiche di accesso.
Il reggiseno contenitivo deve essere indossato per circa 60 gg.
Si consiglia di non mettersi alla guida di veicoli se non alla completa ripresa della forza muscolare a livello della regione mammaria (circa 2-3 settimane).
Evitare assolutamente comportamenti o attività che possano determinare traumi toracici.
Evitare l’esposizione al sole e lampade abbronzanti per circa 2-3 mesi.
Il risultato “definitivo” si raggiunge progressivamente e comunque non prima dei 30-60 gg.
La paziente, dopo l’intervento di mastoplastica additiva, è, comunque, tenuta ad effettuare controlli senologici in base all’età e all’indicazione dei programmi di screening di prevenzione; dopo la mastoplastica additiva è consigliabile integrare la mammografia digitale con la RMN secondo consiglio radiologico quando necessario.
Il chirurgo stabilisce la frequenza dei controlli post-operatori e comunque il paziente è tenuto ad avvertire tempestivamente la presenza o l’insorgenza di situazioni “anomale”.
Le possibili complicanze sono:
– quelle generiche legate all’anestesia, rare in soggetti in buono stato di salute;
– localmente: sanguinamento, ematoma, sieroma (accumulo di liquido), infezione, malposizionamento della protesi, cicatrizzazione patologica, contrazione capsulare; inoltre a distanza tempo, anche di molti anni a seguito dell’invecchiamento dei tessuti dell’area mammaria è possibile che l’aspetto del seno non sia più gradevole e che si debba reintervenire.
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